Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/47

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capitolo ii - tomo iii 413

vano al castello, o nei primi dintorni, vennero alla chiamata con molta ansietà. Congregati che furono, il Conte, con1 viso fermo, con voce risoluta e senza tergiversare, dichiarò a tutti ch’egli aveva proposto di mutar vita, che si doleva e si vergognava della passata,2 che a tutti chiedeva perdono degli orribili esempj3 e degli incitamenti che aveva loro dati a mal fare, che quanto era in lui egli gli avrebbe tutti ajutati con un nuovo esempio e coi mezzi ch’erano in sua facoltà ad operare diversamente: che quelli i quali fossero del suo parere,4 rimanendo con lui, potevano esser certi ch’egli avrebbe5 avvisato tosto al modo d’impiegare la loro opera in un modo utile ed onesto, e6 ad ogni modo avrebbe diviso con essi fino all’ultimo tozzo di pane; ma che protezione per ribalderie non ne avrebbe più data ad alcuno: e che finalmente quelli, ai quali non piacesse di sottoporsi a questa nuova regola, dovessero partirsi dal suo servizio,7 ch’egli era dolente di perdergli, ma risoluto.

La più studiata orazione di Demostene non produsse mai tanto varie e forti impressioni nel popolo d’Atene,8 quanto9 il breve discorso del Conte in quel picciolo popolo selvaggio.10 Ma per quanto diversi fossero i pensieri, che sorbollivano in quei cervelli ad un tale annunzio, l’effetto esterno fu un solo: un cupo silenzio. Molti di quei ragunati erano contadini del Conte, stabiliti sui suoi poderi, avvezzi dall’infanzia ad obbedirgli, e taluni fra di essi erano divenuti scellerati per obbedienza: tutti11 questi non vedevano un avvenire un po' sicuro che rimanendo con lui, e questi risolvettero di12 sottomettersi alle nuove condizioni,13 e di rassegnarsi a divenire galantuomini. Altri fuorusciti di mestiere,14 venuti da altri paesi, senza famiglia, né15 avviamento, bestemmiavano in cuor loro la risoluzione del padrone, tanto era il predominio che il carattere di lui aveva preso sull’animo loro,16 che non ardivano fare un motto di lamento. Questa idea di conversione era confusa nei loro cervellacci,

  1. muso
  2. e
  3. dell
  4. rimanessero
  5. con essi diviso fino all'ultimo tozzo di pane, e ch
  6. che
  7. ch'egli gli vedeva allontanarsi con dispiacere ma (lacuna) che questa
  8. come
  9. quel
  10. Ma l’effetto generale fu un cupo silenzio (lacuna) Molti di quei ragunati erano contadini
  11. vedevano
  12. restare
  13. . Altri
  14. e senza
  15. mestiere
  16. tanto