Pagina:Gli sposi promessi IV.djvu/226

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816 gli sposi promessi


sciavano partendo dal governo o dal mondo; e non restava loro troppo ozio, per le cose di governo interiore: le facevano fare o le lasciavan fare, mettevano di gran ghirigori in fondo a molte carte, su le quali era scritto che eglino erano risoluti che le tali cose andassero al tal modo, senza curarsi poi di sapere né il che né il perché, fuor che in alcuni casi in cui per qualche cagione straordinaria avevano essi realmente una volontà, o una ne veniva loro inspirata. Il caso dell’innominato era di questi: i suoi molti e grandi nimici lo avevano dipinto al governatore come uno spirito rubello, un perturbatore sedizioso, un uomo la cui audacia e impunità nel delitto accusavano d’impotenza o di trascuraggine la publica autorità; e nel vero non era calunnia. Il governatore già irritato, al ricevere di quella notizia, ritenne il capitano, ebbe a sé membri del consiglio segreto, senatori, altri magistrati; si tenne consulta. Intanto colui che ne era il soggetto, rientrato in casa, e ben rinchiuso aveva pigliata la risoluzione di non si muovere e si preparava ad ogni evento; ma in quella notte stessa, qualche amico venuto a lui di soppiatto gli comunicò di avere avuto avviso segreto e certo che il governatore aveva personalmente preso impegno in queU’affare, ed era deliberato di fare all’ultimo uscir del castello un corpo di moschettieri che si unisse ai birri, e desse l’assalto alla casa. Non era più il caso di esitare: le forze d’un privato, anche nel supposto inverisimile che in tanto pericolo1 gli fossero rimaste costanti, non potevano competere con un tale avversario ogni volta che volesse davvero adoperar tutte le sue. Sul far del giorno l’innominato usci con tutti i suoi bravi, e si andò a ritirare in un convento vicino. In quei luoghi gli ospiti pari suoi accompagnati, o no dovevano esser sofferti anzi accolti quand’anche fossero tutt’altro che desiderati; e la forza secolare non supponeva pure che fosse possibile d’introdurvisi. Un tal passo acquetò anche un poco la furia, e indebolì l’impegno del governatore: perché nei casi in cui si trattava più di vincere un puntiglio che di punire un reo, la fuga di questo in un asilo poteva parere una specie di soddisfazione alla potestà civile, un confessare che non si ardiva di farle fronte nel campo della sua

  1. Variante fossero per serbarglisi.