Pagina:Gli sposi promessi IV.djvu/229

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appendici 819

alle medicine: e in fatti queste cose si somigliano molto, se non altro in ciò, che son tutte cose assai curiose. Hanno poi altre somiglianze parziali; eccone una. Un medico amministra un rimedio ad intenzione che faccia nel corpo una tale operazione, che il rimedio fa o non fa, ma ne fa poi sovente altre che il medico non ha volute né prevedute, che non riconoscerà come conseguenze del suo fatto, quando si manifestino, ma dirà: oh, vedete un po’ che scherzi fa la natura! Lo stesso accade sovente in fatto di leggi: e siccome poi le società civili sono infermi di lunga vita, sono, per servirci di un modo proverbiale, quelle conche fesse che bastano un pezzo, così alle volte, appena dopo cento, dugento, trecent’anni, si comincia a sospettare, ad aver sentore, che certe doglie vecchie d’un corpo sociale, certi sintomi stravaganti e non mai spiegati, sono effetti d’uno specifico mirabile applicato o cacciato giù fin da quel tempo per ordine d’un medico valente, (parlo in metafora) o per consulto di più valenti medici. V’ha anche alcuni di questi effetti né voluti né preveduti dal legislatore che danno in fuori immediatamente. Le gride di cui parliamo dovevano produrre inevitabilmente questo: che i tiranni, quanto più erano minacciati da quelle, tanto più si tenessero intorno di quei malfattori segnalati, ai quali le gride non promettevano grazia, e che non avendo altra speranza di saLvezza che nel loro signore, non solo non erano tentati d’ordirgli insidie, ma interessati a guardarlo dalle altrui. Cosi quegli atti legislativi tendevano, non per intenzione, ma in fatto, a riunire i più perniciosi e determinati ribaldi, davano per così dire un nuovo bisogno e un nuovo indicamento di organizzazione alle forze nemiche della giustizia in tutti i sensi di questa parola. Che se, per uscire da questo inconveniente, si fosse estesa ad ogni classe di colpevoli la promessa dell’impunità e della liberazione, si cadeva nell’altro terribile di rinunziare anche alla speranza, alla volontà, di non lasciar senza pena almeno certi più atroci misfatti. Con queste osservazioni si capisce tanto o quanto il come a nessuno venisse voglia di prendere il tiranno innominato, né tanti altri banditi come lui.

In quell’asilo egli dovette pensare ai casi suoi. Grazia dall’autorità non era da sperarne, né manco egli era inclinato a ri-