Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/65

Da Wikisource.
38

a Si mi Ita 10 e. e • o • . eia ce. già g«- già gle. ca che. g«  ghe.

FORMAZIONE DEL PLURALE DE* NOMI FEMMINILI


Regola generale. Singolare. Plurale. Bevanda, bevande, Madre, madri. Mano, mani. Faccia, facce. Spiaggia, spiagge. Bugìa, bugìe. Arca, arche. Lega, leghe.

I nomi femminini che terminano in a, mutano questa vocale in e; quelli che terminano in e o in o hanno il plurale in i. Le finali eia e già ai mutano in ce e gè, fuor che quando T accento sia in su la pe«* Bttltima , come in bugìa ; nel quale nome vuoisi con- servare 1* I al plorale, perchè gì vi sta qual sillaba di- sgiunta dair^, mentre che nel primo caso non serve se non a modificare le lettere ca e ga. Quelli che ter- minano in ca e in ga , si cambiano in che e in ghe senza eccezione.

TERMINAZIONI INVARIABILI


Singolare. Plurale. Singolare. Plurale. Carità, carità. Virtii, Virtù. Pie, pie. Specie, specie. Crisi, crisi. Tutti i nomi terminanti in vocale accentata sono invariabili , per questa ragione , che dalle parole i^irtu^ te ^ caritate^ bontade^ come si usavano anticamente, le quali fanno nel plurale ^irtuti^ caritati^ bontadi^ essen«  do stata tolta T ultima sillaba, vengono ad esser simili