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In Marone ebbero nome valenti pittori ed intagliatori de’ secoli XV e XVI. Nel 1876 le signore Girelli vi apersero orfanotrofio femminile per 120 fanciulle educande ai mestieri.


Vello. — Ad un chilomrtro da Marone levansi dal lago le roccie dolomitiche sparse di bitume che riescono eccellenti alla calce grassa, segnatamente per l’agricoltura, perchè contiene molta magnesia. Ivi ab-immemorabile erano fornaci di calce (calchere) intermittenti, alle quali nel 1873 si sostituirono due fornaci a fuoco continuo: l’una col sistema Chinalia, l’altra con quello Hoffmann, fornaci che insieme possono dare giornalmente 24 tonellate di calce, delle quali 9 la Hoffmann, ed ambi hanno fumaiuolo soffiante alto 40 metri. Ora queste sono disertate. Vello giovandosi di terrassine apriche grate all’olivo, coltiva nel verno ortaggi primaticci. La chiesetta dei morti, già parrocchiale di Vello, era tutta dipinta a fresco del 1489. Imbiancata nel 1800 serbò solo alcuni dipinti esterni che allo stile sembrano di Giovanni da Marone. — Abitanti 282.


Zone. — Pria dell’apertura dell’attuale via provinciale riverana, che da Marone in avanti si tagliò dal 1828 al 1850, le comunicazioni per terra da Pisogne alla riviera d’Iseo seguivano unicamente per