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del Tonale, tratto che nella Valle Camonica misura la superficie di 1311 chilometri quadrati. Stoppani nel 1873 descrisse da Torbiato, a Vigolo e Sale i resti di morena del ghiacciaio di questa valle che sale per 12 gradi sino a circa 400 metri.

A Sarnico emergono le arenarie grigie facili a lavorare ed occupanti il bacino dell’Oglio sino a Capriolo. Sopra Sarnico ed Adrara ed al Foresto, sono traccie di laghi de’ tempi glaciali, simili a quelli delle lignite di Leffe e di Sovere. A Pilzone la penisola Monticolo è ammasso di calcari idraulici, a Sale ed a Marone compaiono le argille da fullone ed i tufi, a Vello sono vasti strati di dolomie scure bituminose da calci grasse con prevalenza di magnesia, e Fonteno rimpetto, quelle dolomie fanno un bel marmo nero. Sopra Marone, Pisogne e Lovere emergono porfidi e pietra dura verde (diorile).

Salendo da Pisogne e Lovere e Volpino a Bienno, a Prestine e sino a Capo di Ponte, emergono gessi Volpiniti. A Gratacasolo si cavano conglomerati per macine (eurîti), e qui ed a Darfo, a Cemmo, bellissime arenarie rosse, eccellenti per costruzioni salde e per ornati (preda simuna), tra i gneis ed i sedimenti secondarii, ad Angolo è un marmo rosso vinato (calcare del servino), ad Esine è un calcare nero sparso di conchiglie, usato dai Romani pei pavimenti, sopra Cividate è un saccaroide ed un oc-