Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/312

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gratiosamente intecto, di gratissima herbatura offerivase. Como per avanti sufficiente è descripto, et narrato. Il termine dil recensito spatio finiva in ripe florigere di uno lympidissimo fiume, più che Argyrondes in Etolia, et più che Peneo thessalico. Le sponde dil quale erano di pretiosa petra spartania verdissima, quale Thyberiana Augustea loricatamente contabulate, et tuto circunsepto il flume tra questi limiti marmorei. Le quale ripe non erano implicite, né occupate di Silero, né di Salicta, né di Vinci, né di Canuscula. Ma le purgatissime et argentee lymphe intromisse sepivano. La superficie dille quale, di celebri, et multiplici flori iucundissime et belle appariano. Il quale surgiente fiume et manale, per meati, et fistule subterranee, in diversi et constituiti loci ordinatamente scatevano. Et per aqueducti poscia de finissima petra celeramente discorrendo, questo solatioso et foelice sito per tuto cum piacevole susurro aequamente irrigava. L’aque poscia nel mare contermine fundentise praecipite. Et per questo modo il chlarissimo fluvio il suo incremento per gli emissarii voratori distributi exhauriendo, non superabondava, ma ad uno perhenne coaequamento persistente et contento. Il quale di latitudine era di passi .XII. Le surgibile vene dil quale qualunche celebre fonte et ancora Cabille di Messopotamia excedevano più praestante. Né tale fece la Virgine Castalia il suo. Quale questi rendevano l’aque dolce, odorifere moscate, et sincere, alte palmi .XVI. Che de cusì dulcissima scaturigine ubertosamente non efflueva il fonte di Hercule in Gaditano. Le quale per sì facto modo lympide purificate et subtile erano, che il medio tra il senso et lo obiecto non occupavano, né disproportionato il facevano. Ma omni cosa nel aperto fundo per tuto quale subsideva vedevase perfecta. Et cum aemulatione speculare le cose praesentate integramente rendevano. Il fundo di harenula aurifera era complanato pleno di fine petre calcule di plurifario coloramento lucentissime. Le virente comose, et humide ripe dil quale degli floribondi narcissi, et dil bulbo vomico, overo cepe marino aquicoli erano ornatissime. Non mancavano il hyacintho et gli lilii convallii, et di Xiphion segetale, et Hyllirico. Quivi copiose erano di Caltha, et la Hippotesi, overo cauda equina, et la leonina. Infinite viole tusculane, marine, callatiane, autumnale, et la balsamita, overo Cimiadon, overo trachiotis, et di altri nobilissimi amnici germini. Cum innumere avicule fluvicole. Quivi Halcyone di plumule cyanee, et di altri fluviatili ucelleti subitarii. Quivi gli gulosi, et natanti cygni, nel auspicare grati, cum lo extremo canto dille aque meandre.