Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/319

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dil circulo, che era superiore, subigeva all’altra fascia, et cusì mo l’una, mo l’altra alternantise inferna et superna. Et questa quadratura secunda, nel suo angulo se inannulava occupando da angulo ad angulo sempre alternatamente servando lo liniamento fasciale, mo supernate, mo infernate, alla regulatione degli nodi.

Gli primi annuli se ampliavano dentro al secundo quadrato, facendo una circinante rotundatione per la capacitate di esso quadrato. Daposcia se causava un altro quadrato aequidistante dal secundo, quanto esso secundo dal primo, et questo similmente il suo angulo se incirculava, verso l’angulo dil secundo, sopra la linea diagonia, intricantise, cum la rotundatione, scandendo et subigendo. Dentro questo novissimo quadrato rhombeava una figura. Gli anguli dilla quale cum stricti voluti innodulavano il mediano dilla fascia dil ultimo interno quadrangulo.

Nel spatio triangulare tra il rhombo et lo intersticio quadrato, sopra le linee diagonie, ad implemento era uno libero circulo, dentro il rhombo era uno circulo per la capacitate dilla figura rhombea disnodato. In medio dil quale circulo, era una octophylla rosa. Nel centro dilla quale era constituita una inane ara, rotundata di petra di flavo numidico cum tre capitale ossature di bove, tra l’una et l’altra di temerario exscalpto pandavano fasciculi di fronde et fructi, nel medio turgescenti, cum vagabondi lori circa gli capi ligando innodati, et cingiendo gli fasciculi, cum eximio liniamento, al socco et all’abaco cum bellissima sima, et altri ornati decorabondi. Fora dilla quale ara nasceva una savina, in forma compacta cupressina, stipata la apertione di l’ara di multiplici cherophile. u iiii