Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/103

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canto sesto. 91

Dati e presi gli onesti abbracciamenti,
     In che tace la lingua e parla il petto,
     Contra i puri del Sol raggi sorgenti
     Seder si fece al fianco il giovinetto;
     205E gli uditi nel sonno eccelsi accenti
     Pur volgendo nell’alma: O mio diletto,
     Mira, disse, (e nel dir stendea la mano)
     Come bello è del ciel l’astro sovrano.
Delle stelle monarca egli s’asside
     210Sul trono della luce, e con eterna
     Unica legge il moto e i rai divide
     Ai seguaci pianeti e li governa.
     Per lui natura si feconda e ride,
     Per lui la danza armonica s’alterna
     215Delle stagion, per lui nullo si spía
     Grano di polve che vital non sia.
E cagion sola del mirando effetto
     È la costante, eguale, unica legge,
     Con che il raggiante imperador l’aspetto
     220Delle create cose alto corregge.
     Togli questa unità, togli il perfetto
     Tenor de’ varj moti onde si regge
     L’armonia de’ frenati orbi diversi,
     E tutti li vedrai confusi e spersi;