Pagina:Il Bardo della Selva Nera.djvu/82

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70 il bardo

Mi fér l’orrende profezìe fremire.
     Volsi gli occhi al gran Duce, e su la fiera
     Fronte gli vidi folgorar l’ardire;
     180Li rivolsi allo spettro, e più non v’era.
     Ben di lampi e di fumo in Abukire
     Una striscia mirai, che densa e nera
     Tra le Galliche antenne in frettolose
     Rote nel mar tuffossi, e si nascose.
185Scarco di quel funesto ingombro il cielo
     Tornò sereno, e tornar lieti i petti.
     D’un cor medesmo e d’un medesmo zelo
     Moviam rapidi, queti e circospetti.
     E già quanto due volte è un trar di telo,
     190In ordinanza militar ristretti,
     D’Alessandro siam sotto alla cittade
     Scossa al baleno dell’ignote spade.
     Qui l’ardua cominciò Niliaca impresa.
Chi fia che tutta a mano a man la dica?
     195Il dì primiero combattuta e presa
     Cadde d’Egitto la reina antica.
     Munir le mura e il porto di difesa
     Fu del secondo rapida fatica;
     Norma si diede e provvidenza all’uopo
     200De’ cittadini il terzo e l’altro dopo.