Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/22

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I dialoghi dialettici. 11

surdità quel procedimento che Euclide ci descrive. Certo è che allora quelle parole della chiusa avrebbero dovuto esser cassate: se rimasero, fu solo per dimenticanza o trascuranza.

Aggiunte invece, e aggiunte per sostituir queste, sono evidentemente le parole ultime. Per il Teeteto infatti, poste le prime, peggio che essere inutili, le parole ultime non fan che guastare l’effetto di quelle, e se non fossero aggiunte come addentellato col Sofista,1 ci starebbero a pigione interamente. E sono un goffo addentellato. Non si presentano infatti, neppure apparentemente come una continuazione di pensiero, ma proprio come una zeppa. Troviamoci domani, dice; ma a che fare? Il discorso è finito: Socrate aveva conchiuso di non avere altra arte che la majeutica; non c’era perciò altro da dire. Aggiungi che nel Teeteto nè si accenna nè si immagina l’intervento del forestiero Eleate, e perciò l’appuntamento non si può spiegare con tale scopo: aggiungi che senza questo nuovo personaggio il convegno successivo manca assolutamente di materia; aggiungi che il rapporto dei dialoghi posteriori col primo è piuttosto d’antitesi che di continuità, in quanto questi giungono a una conclusione positiva che corregge la negativa dell’altro, e che neppur questo è nel Teeteto affatto preveduto, da poter essere lo scopo dell’invito. Queste parole perciò non si spiegano se non come un’aggiunta posteriore per procacciare col Sofista un collegamento pur che fosse. Chè in sì fatti rabberciamenti gli antichi procedevano un po’ material-



  1. Analogo al principio del Sofista è quello del Timeo, che vuole ricongiungersi alla Repubblica; solo nella fine della Repubblica non v’è alcun addentellato. E la stessa analogia si estende alla disposizione complessiva delle parti: tutt’e due le volte Socrate nel dialogo precedente era stato il protagonista, nel secondo diventa semplice uditore; tutt’e due le volte i personaggi del secondo dialogo, per combinazione, avevano ragionato di quell’argomento anche in precedenza (Soph. p. 217 B, Tim. p. 20 C), e così si trovavano meglio preparati.