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vero che anche il più tenero e pensieroso fra gli uomini non può nemmeno immaginare quello che la sensibilità di una donna può suggerirle per il proprio tormento.

La figura ritirossi alla fine, chiuse la finestra con un sospiro, e un sincero — «Dio la benedica!» desiderio al quale ci uniamo noi pure di tutto cuore.


CAPITOLO XVI.

Nuovi personaggi e incidenti.


Nel posto d’onore, cioè al piè della balaustrata che separa l’altar maggiore dal corpo della piccola chiesa del Santuario, alle otto della mattina seguente troviamo Speranza e Battista, inginocchiati ad ascoltar con somma divozione la messa detta per loro. L’altare su cui sta l’immagine miracolosa, nascosta bensì da una cortina all’occhio dei profani, è riccamente ornato, e le mura intorno, come quelle delle due cappelle minori a dritta e a sinistra della navata, sono coperte di voti, per la maggior parte consistenti in cuori d’argento, e persino di qualche bambino fasciato al modo invariabile degli Italiani. Vi sono anche molte piccole pitture primitive, delle quali nove su dieci hanno l’intenzione di rappresentare bastimenti che si affondano in orridi mari, con onde fuor di natura, e colla Madonna seduta sopra una nube che li guarda placidamente.

Terminata la messa, la balaustrata viene spalancata dal sagrestano, il quale invita ad inoltrarsi Speranza e il suo fidanzato. Questo per la popolazione, composta principalmente di donne, è il segnale di un precipitarsi innanzi verso l’altare. I quattro ceri di fronte sono accesi: e quindi la cortina si solleva lentamente fra un tintinnìo di campanelli, e apparisce una pittura di piccola dimensione — alta un po’ meno di tre piedi, e larga due incirca — con tre figure, la Madonna, il santo Bambino, ognuno con una aureola intorno al capo, e santa Caterina a lato di essi. Un general mormorìo di soddisfazione sorge fra gli adoratori, gli occhi de’ quali brillano e luccicano assorti come sono in quella contemplazione, il sagrestano par raggiante in volto. Speranza in ginocchio, fatta di porpora