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come voi siete, le misure che ho prese.» — Il dottor Yorke in segno di modesta preghiera accennò colla sua bianca mano grassotta. — «Sì, un onore, e permettetemi di aggiungere, un vero piacere,» seguitò il dottor Antonio. «Ma fra vecchi amici queste parole bastano, e temo di avervi già trattenuto di troppo. Sir John Davenne, se avesse avuto la bontà questa mattina di farmi conoscere che mi aspettava,» continuò il dottore in tono di voce espressivo e volgendosi in faccia al Baronetto, «voi non mi avreste trovato di qua lontano.»

La coscienza di sir John accrebbe il peso di queste parole; il quale tenne a sè la lingua, allegrandosi di non aver avuto tempo di parlare della sanguigna, secondo capo di accusa contro Antonio. «Son ora ai vostri comandi, dottor Yorke; ma parmi ci sia un altro punto da considerare prima di recarci da miss Davenne, ed è se sia, o no, preparata.»

— «Non è preparata per niente» disse sir John.

— «Bene; dunque,» proseguì l’italiano, «miss Davenne può forse spaventarsi, allarmarsi, cioè, come son disposti di fare i malati alla vista inaspettata di due medici accanto al loro letto» — («E c’è di che!» disse a parte il medico inglese). — «Può naturalissimamente supporre,» continuò Antonio in tuon grave, «che sia il suo caso qualcosa di molto serio.»

— «È vero! giustissimo, benissimo pensato. Davvero,» disse sorridendo il dottor Yorke, «una vecchia testa su giovani spalle, sir John.»

Sir John avrebbe voluto che il dottor Yorke non fosse tanto faceto.

— «Sarebbe pertanto prudente,» riprese l’Italiano «d’introdurre il dottor Yorke in qualità di mio amico.»

— «Nè v’è bugia,» interpose il dottor Yorke.

— «Un amico mio, a caso incontrato mentre ritornava in Nizza, e del cui parere mi trovavo felice di prevalermi.»

Essendo piaciuta la proposta, sir John passò da sua figlia ad annunziarle la visita concertata.

Appena sir John ebbe lasciati soli i due medici, Antonio disse: «Devo profittare di questo momento per avvertirvi che il caso è molto serio; niente meno che una frattura alla gamba, e una terribile slogatura al piede.»

Il dottor Yorke contrasse le labbra, sclamando: «Ahi! ahi, male assai, male assai!»

— «Sì, davvero,» proseguì Antonio, «una complicazione spiacevolissima. Non volendo spaventare la mia malata,