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Carissimi! Guardiamo al Papa Leone XIII: preti e laici tutti guardiamo a Lui, che strappa l’ammirazione agli stessi avversari. Guardiamo al Papa per venerarlo e sovratutto per obbedirlo e nell’unione invitta con Lui rimanere strettamente e dolcemente congiunti alla Chiesa ed a Gesù Cristo.

Sono 55 anni che Egli è prete, 15 che è Papa, 50 che è Vescovo!

Fra pochi giorni celebrerà il suo Giubileo Episcopale, fra il plauso di tutto il mondo cattolico. Già i pellegrinaggi dei fedeli a Roma per la fausta ricorrenza si sono splendidamente inaugurati e si succedono l’uno all’altro con felice esito. Fra pochi giorni, se piacerà a Dio, partirò io pure per l’eterna Città ed avrò l’onore di accompagnare quelli fra di voi, che prenderanno parte al pellegrinaggio piemontese. A Roma ci prostreremo ai piedi del S. Padre! ed Egli ci benedirà. Quale inesprimibile consolazione per un’anima cattolica!

Ma voi altresì, ai quali non sia possibile assistere in Roma alle feste Giubilari del Pontefice, vorrete, sto certo, festeggiare presso di voi il grande avvenimento. Uniti in ispirito ai pellegrini, ringrazierete Dio Ottimo Massimo per gl’immensi benefizi procacciati alla Chiesa ed al mondo per mezzo di tale Pontefice, implorando dal cielo che ne conservi ancora a lungo la preziosissima vita.



Preghiamo!

Sempre poi preghiamo tutti con fervore, e sovratutto nel corso dell’imminente quaresima, per il Vicario di Gesù Cristo, per la Chiesa ed anche per