Pagina:Il piacere.djvu/108

Da Wikisource.

― 96 ―



IV.



Elena, dopo poco, aveva lasciato il palazzo Farnese, quasi di nascosto, senza prender congedo nè da Andrea nè da alcun altro. Era dunque rimasta al ballo appena mezz’ora. L’amante l’aveva cercata per tutte le sale, a lungo e in vano.

La mattina seguente, egli mandò un servo al palazzo Barberini per avere notizie di lei; e seppe ch’ella stava male. La sera andò di persona, sperando d’esser ricevuto; ma una camerista gli disse che la signora soffriva molto e che non poteva vedere nessuno. Il sabato, verso le cinque del pomeriggio, tornò, sempre sperando.

Egli usciva dalla casa Zuccari, a piedi. Era un tramonto paonazzo e cinereo, un po’ lugubre, che a poco a poco si stendeva su Roma come un velario greve. Intorno alla fontana della piazza Barberini i fanali già ardevano, con fiammelle pallidissime, come ceri intorno a un