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Roma, 7 dicembre 1897






Mio caro Signor Giannotta,


Conoscevo da tempo il di Lei nome come uno dei più chiari e benemeriti dell’arte libraria in Italia, e di quelli tra i pochissimi che più alta ne intendono e ne mantengono la missione. L’amico d’altronde di Mario Bapisardi e l’editore dei suoi splendidi volumi non aveva bisogno di presentazioni per me.

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