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110 Italia e Grecia

fra i quali caddero pugnando, là in faccia al sole, sul colle sogguardante la tessala pianura; l’hanno avuto il saluto dei compagni di fede, e quello dei loro maestri e dei magistrati delle loro città; e il saluto solenne del Parlamento italiano. Era ben giusto, nevvero? che un altro compianto si levasse alto nel cielo della loro terra natia, che altre mani a queste salme di prodi dessero fiori e corone, che cuori amanti di madri e di spose, di figlie, di sorelle inviassero loro un saluto più profondo, il saluto più caro agli