Pagina:L'Utopia e La città del Sole.djvu/130

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106 la citta' del sole.

gono conto del genere d'ufficio in essi maggiormente un fanciullo od una fanciulla si segnalò. La gioventù serve a quelli che hanno oltrepassato i quarant'anni, ed è dovere dei maestri e delle maestre sorvegliare alla sera quando vanno al riposo, ed al mattino per mettere in funzione quelli a cui spetta per ordine di successione, scegliendone uno o due per ciascuna stanza. I giovani poi servonsi vicendevolmente. Guai ai renitenti! V’ha le prime e le seconde mense, ognuna delle quali ha rispettivi sedili. S’assidono prima le donne, poscia gli uomini, ed all’usanza dei monaci non è permesso alcun rumore. Durante la mensa un giovane legge da alta tribuna a distinta e sonora voce alcun libro, e sovente i magistrati interrompono la lettura facendo osservazioni sui passi più importanti. Bellissima a vedersi è questa gioventù succintamente vestita prestare ai suoi maggiori, con ogni opportunità, tutte specie di servigi, e torna pure a grandissimo conforto l’osservare conviventi in una perfetta armonia, con estrema modestia, decoro ed amore, tanti amici, fratelli, figli, padri e madri. A ciascuno viene distribuito un tovagliuolo, un piatto ed una porzione di cibo. Incombe ai medici istruire i cuochi del giorno e della qualità degli alimenti da prepararsi, ed assegnare quali convengano ai vecchi, quali ai giovani, quali agli ammalati. Ogni magistrato riceve una porzione alquanto maggiore e più scelta, ed essi durante la mensa ne distribuiscono una parte a quei fanciulli che nel mattino più si segnalarono nelle scienze o nelle armi. Questo favore poi è ambito siccome uno dei più preclari. Ne’ giorni festivi durante il pranzo vi ha canto con musica, ma di poche, ed anche d’una voce soltanto, accompagnata da una cetra, ecc., e siccome l’opera dell'apparecchio venne prestata da molti e con diligenza, giammai non s’ascolta lamento per cosa che manchi. Vecchi dignitosi presiedono al regolare andamento della cucina, ed ai preparatori degli alimenti, come pure alla mondezza dei letti, delle stanze, dei vasi, delle vesti, delle officine e degli ingressi, ed a ciò attribuiscono somma importanza.