Pagina:La Cicceide legittima.djvu/130

Da Wikisource.

123


Il Proteo.

ccxlii.
D.
Ciccio, infin d’allor, ch’ero scolare,

     So d’aver letto in più d’uno Scrittore,
     Che certo Proteo, instabil Dio del mare
     4Si mutava d’aspetto a tutte l’ore.
Or parea fuoco, e sen sentia l’ardore,
     Or faceasi Uccello, e si vedea volare,
     Or divenia Torrente, or Pianta, or Fiore
     8In modo che facea strabiliare.
Ma s’hai tu pur ne’ versi miei cangiato
     Con si gran varietà, forma, e divise,
     11Volto, aspetto, color, figura, e stato.
Da quei che ti vedran trasfigurato
     In sì fatta maniera, e in tante guise,
     14Il Proteo de’ C .... sarai chiamato.


D. Ciccio escluso dalla Rota Criminale di Genova

ccxliii.
D.
Ciccio, sempre mal considerato,

     Sprezzando il Pitagorico divieto
     La dove dice: A fabis abstineto,
     4Stè fermo in voler esser ballottato;
Ma lettasi la Supplica in Senato,
     A cui chiedea, conforme è consueto,
     Le rota Criminal, n’uscì decreto,
     8Che l’escludea dai posto addomandato.
Fallitagli cosi l’opinione,
     Ch’avea di sé, più d’uno il biasimava
     11D’essersi esposto alla ballottazione;
Io non di meno a chi me ne parlava
     Ero solito a dir che ogni C.....
     14Naturalmente và sotto la fava.


F4 Poe-