Pagina:La Cicceide legittima.djvu/157

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La Tomba.
Al Sig. Conte Ronchi.

ccxcvi.
M
Orì D.Ciccio, (quando mai s’udio,

     Conte, più lagrimevole sciagura,
     Mentre che ’l Mondo stesso, e la Natura
     4Si sconvolsero entrambi al caso rio!)
Morissi, e mentre a starsene con D....
     L'alma tornò sollecita, e sicura,
     Rinchiuso il corpo in questa Tomba oscura
     8Anch’ei, reso invisibile, spario.
E sarà dunque ver, ch’ei voglia, e possa
     (Ciò che nè pur negasi a’ can rabbiosi)
     11Privarne avaramente in fin dell’ossa?
Ma che stupor, che si nasconda, e posi
     Occultando se stesso in questa fossa,
     14S’è proprio de’ C.... lo star nascosi?


La Cassa dì D. Ciccio.

ccxcvii.
P
Er fabricar la cassa, in cui riposi

     De l’estinto D. Ciccio il corpo frale
     Fin che dopo il giudizio universale
     4Passi a goder più stabili riposi,
Da l’India io non ricerco i preziosi
     Legni, onde stilla il balsamo vitale,
     Né chieggio al più bel Colle Orientale
     8Gli aromatici suoi cedri odorosi.
Non bramo già, che i Delfici Recessi
     Mi dian gli eterni Allori, o che mi doni
     11Ida gl’incorruttibili cipressi.
Bastando un par di semplici calzoni
     A le ceneri sue, che solo in essi
     14L’eterna requie loro hanno i C....



La