Pagina:La Cicceide legittima.djvu/167

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Per i Detrattori della Cicceide.

cccxvi.
I
O non so se le mie composìzioni

     Sian merda, o che? so ben, che si son messe
     A girar susurrando intorno ad esse
     4Torme d’arrabbiatissimi mosconi.
Quindi con centomila opposizioni
     Le van mordendo, e con frequenti, e spesse
     Calunnie cercan di tenere oppresse
     8Le mie sempre rettissime intenzioni.
In somma ogn'un toccandomi sul vivo
     Dice, che si dovrian beffe, e risate
     11A ciò, che di D. Ciccio io parlo, e scrivo;
E così da costoro vengon mutate,
     Come da' Putti l'attivo in passivo,
     14Le mie C... nature in C.... nate.


Per i Detrattori della Cicceide.
Al Padre D. Placido Buttironi.

cccxvii.
O
Do, che costui pur senza rispetto

     Da qualche genio stitico, e svogliato
     Ne la Cicceide mia venga dannato
     4Or il metro, or la forma, ora il concetto,
E se ben altri ciò crede un effetto
     D’invido sentimento appassionato,
     O di chi nel dir male abituato
     8Anche nella virtù trova il difetto;
Io però, ch’ho diverse opinioni
     Da quelle che nodrisce il popolazzo,
     11Ne suppongo in altrui male intenzioni.
Stimo, che sol simpatiche cagioni
     Muovan cotesti tuoi Visi di C...
     14A dar così di naso a' miei C....



Al