Pagina:La Cicceide legittima.djvu/36

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La Durabilità di D. Ciccio.

lvi.
S'
Alzo a l’Etra le ciglia, o s’al terreno

  Globo del nostro mondo guardo il giro,
     Stabil Soglio io non veggio, e sempre miro
     4Scettro real di varietà ripieno.
Cadde in breve a Saturno, e venne meno
     In pochi lustri ad Alessandro, a Ciro:
     E da Cesarea man spesso il rapiro
     8Violenze di ferro, e di veleno.
Quindi con sorte ugual pianger discerno,
     E gl’Insubri, e i German, gli Angli, e Senoni
     11Di lor varie cadute il fato alterno.
Ma se cadono ognor diademi, e troni.
     Senza crollar D. Ciccio in sempiterno
     14Sarà, qual sempre fur Re de’ C ... .


L’immutabilità di D. Ciccio.

lvii.
S
Cipione, quel sì celebre soldato,

  Che guerreggiò pel Popolo Romano,
     fu, dopo vinta l’Africa, chiamato.
     4Non già più Scipion, ma l’Africano:
E quei, che pria Consalvo era nomato,
     In premio al fin del suo valor sovrano,
     Dal grido universal venne appellato.
     8Con l’aggiunta di grande, il Capitano:
Tale ancor Marco Tullio Cicerone
     Per l’eloquenza sua, come ben sai.
     11fu detto l’Orator delle persone;
Ma tu per qualsivoglia operazione
     In saeculorum saecula sarai
     14Quel sempre C....ssimo C....




B5 A D. Cic-