Pagina:La Cicceide legittima.djvu/50

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La Genitura di D. Ciccio.

lxxxiii.
I
O richiesi un Astrologo eminente

     A farti l’altro dì la Genitura,
     Per saper qual celeste positura
     4T’ha fatto mai sì dotto, e sì valente:
Poste dunque le man subitamente
     A formar l’astrologica Figura,
     Trovò, che la benefica Natura
     8T’avea dato Saturno in ascendente.
Ma se miriam l’estrinseche ragioni,
     Sembra fallace il suo giudizio, e pare,
     11Che repugni all’antiche erudizioni;
Poiché Saturno già, per dimostrare
     Di non esser amico de’ C...
     14Recise i proprj, e gli gettò nel mare.


D. Ciccio ammesso nella Corte d’Astrea.

lxxxiv.
P
Ortando in man certo suo Voto impresso

     D. Ciccio, andò per essere introdotto
     Nella regia d’Astrea con gl’altri anch’esso
     4Tamquam Juris perito esimio, e dotto;
Ma perchè si sentì più d’un rimbrotto
     Fra i primi del giuridico congresso,
     E’l portinajo stesso in quel ridotto
     8Con un baston gli contendea l’ingresso,
Sorta la Dea dalla real sua Sede
     Così lor favellò = Non sia conteso
     11Il passaggio a costui, che’l merta, e ’l chiede:
Poi ch’egli almen vi servirà nel peso
     Delle ragioni altrui; già che si vede.
     14Ch’ha la fisonomia d’un contrapeso.



La