Pagina:La Sacra Bibbia (Diodati 1885).djvu/461

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E che farei io, quando Iddio si leverà? E quando egli ne farà inchiesta, che gli risponderei? 

15  Colui che mi ha fatto nel seno non ha egli fatto ancora lui? Non è egli un medesimo che ci ha formati nella matrice?

16  Se io ho rifiutato a’ poveri ciò che desideravano, Ed ho fatti venir meno gli occhi della vedova;

17  E se ho mangiato tutto solo il mio boccone, E se l’orfano non ne ha eziandio mangiato;

18  (Conciossiachè dalla mia fanciullezza esso sia stato allevato meco, Come appresso un padre; Ed io abbia dal ventre di mia madre avuta cura della vedova);

19  Se ho veduto che alcuno perisse per mancamento di vestimento, E che il bisognoso non avesse nulla da coprirsi;

20  Se le sue reni non mi hanno benedetto, E se egli non si è riscaldato con la lana delle mie pecore;

21  Se io ho levata la mano contro all’orfano, Perchè io vedeva chi mi avrebbe aiutato nella porta;

22  Caggiami la paletta della spalla, E sia il mio braccio rotto, e divelto dalla sua canna.

23  Perciocchè io avea spavento della ruina mandata da Dio, E che io non potrei durar per la sua altezza.

24  Se ho posto l’oro per mia speranza; E se ho detto all’oro fino: Tu sei la mia confidanza;

25  Se mi son rallegrato perchè le mie facoltà fosser grandi, E perchè la mia mano avesse acquistato assai;

26  Se ho riguardato il sole, quando risplendeva; E la luna facendo il suo corso, chiara e lucente;

27  E se il mio cuore è stato di nascosto sedotto, E la mia bocca ha baciata la mia mano;

28  Questa ancora è una iniquità da giudici; Conciossiachè io avrei rinnegato l’Iddio disopra.

29  Se mi son rallegrato della calamità del mio nemico, Se mi son commosso di allegrezza, quando male gli era sopraggiunto,

30  Io che non pure ho recato il mio palato a peccare, Per chieder la sua morte con maledizione;

31  Se la gente del mio tabernacolo non ha detto: Chi ci darà della sua carne? Noi non ce ne potremmo giammai satollare.

32  Il forestiere non è restato la notte in su la strada; Io ho aperto il mio uscio al viandante.

33  Se io ho coperto il mio misfatto, come fanno gli uomini, Per nasconder la mia iniquità nel mio seno;

34  Quantunque io potessi spaventare una gran moltitudine, Pure i più vili della gente mi facevano paura, Ed io mi taceva, e non usciva fuor della porta.

35  Oh! avessi io pure chi mi ascoltasse! Ecco, il mio desiderio è Che l’Onnipotente mi risponda, O che colui che litiga meco mi faccia una scritta;

36  Se io non la porto in su la spalla, E non me la lego attorno a guisa di bende.

37  Io gli renderei conto di tutti i miei passi, Io mi accosterei a lui come un capitano.

38  Se la mia terra grida contro a me, E se parimente i suoi solchi piangono;

39  Se ho mangiati i suoi frutti senza pagamento, E se ho fatto sospirar l’anima de’ suoi padroni;

40  In luogo del grano nascami il tribolo, E il loglio in luogo dell’orzo. Qui finiscono i ragionamenti di Giobbe.

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  ORA essendo que’ tre uomini restati di rispondere a Giobbe, perchè gli pareva di esser giusto;

2  Elihu, figliuolo di Baracheel, Buzita, della nazione di Ram, si accese nell’ira contro a Giobbe, perchè giustificava sè stesso anzi che Iddio;

3  e contro a’ tre amici di esso, perciocchè non aveano trovata alcuna replica, e pure aveano condannato Giobbe.

4  Ora Elihu avea aspettato che Giobbe avesse parlato; perciocchè egli ed i suoi amici erano più attempati di lui.

5  Ma, veggendo che non vi era replica alcuna nella bocca di que’ tre uomini, egli si accese nell’ira.

6  Ed Elihu, figliuolo di Baracheel, Buzita, parlò, e disse: Io son giovane, e voi siete molto attempati; Perciò io ho avuta paura, ed ho temuto Di dichiararvi il mio parere.

7  Io diceva: L’età parlerà, E la moltitudine degli anni farà conoscere la sapienza.

8  Certo lo spirito è negli uomini, Ma l’inspirazione dell’Onnipotente li fa intendere.

9  I maggiori non son sempre savi; E i vecchi non intendono sempre la dirittura.

10  Perciò io ho detto: Ascoltatemi; Ed io ancora dichiarerò il mio parere.

11  Ecco, io ho aspettate le vostre parole, Io ho pòrto l’orecchio alle vostre considerazioni, Finchè voi aveste ricercati de’ ragionamenti.

12  Ma avendo posto mente a voi, Ecco, non vi è alcun di voi che convinca Giobbe, Che risponda a’ suoi ragionamenti;

Prov. 22. 2. Giob. 22. 9. « Mar. 10. 21. <f Deut. 4. 19. Prov. 17. i. /Mat. 5. 41.

Rom. 12. 11. i Eb. 13. 2. h Gen. 3. 8, 12. Os. 0. 7. Prov. 2. G. Giac. 1. 5.