Pagina:La coltivazione degli olivi.djvu/17

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6 degli ulivi

Trovar facile un giorno adito, e grazia
125Di Flora il pio cultore, e del sonante
Adige il primo lodator del Riso.
Nè si sdegnaro allor che alla vincente
Roma tributi offria la conquistata
Dal romano poter libera terra,
130D’Italia i prodi maneggiar la marra,
E il duro aratro. Onesto era de’ campi
E lodato lo studio; e tal che salvi
I trepidanti avea lari, pugnando,
E i cittadini a libertà tornati,
135Sopra l’are di Giove, e di Quirino
Le ricche insegue, e i consolari fasci
E le verghe, e gli onor deposti, e il nome
Lieto rendeasi ai campi, onde lo tolse
Amor di gloria, e della patria il grido.
140Forse avverrà, se riposato albergo
Fia che mi accoglia, e poche al viver mio
Ore tranquille assentirà la Parca:
E finchè irrequieta e generosa
Fiamma, e di giovinezza ardir fa lieve
145All’impavido core ogn’alto incarco,
Ch’io le imprese dirò, le memorande
Pugne, e gli spirti in amistà congiunti
Dei discordi Fratelli, e la tiranna
Del mar tornata ai mal lasciati scogli,