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116 La maestrina degli operai

linguaggio grossolano, da una volgarità più voluta che naturale. I soli incorreggibili erano la più parte dei ragazzi, e il Muroni l’unico dei grandi che le destasse una repugnanza che non poteva vincere. Questa le fu anche accresciuta da un fatto. Una sera di domenica le arrivò fin nella camera un suono di grida lontane che uscivano dall’osteria della Gallina. Corse alla finestra e vide folla in fondo al viale: era una rissa. Da quella massa nera si spiccò un uomo, come un’ombra, e prese pel viale con la rapidità di una freccia; un altro gli si lanciò dietro. Quando il primo passò davanti alla scuola, la maestra sentì un grido acutissimo: — Aiuto! Aiuto! — che le suonò nel più profondo dell’anima: l’uomo svoltò dietro