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La maestrina degli operai 203

certa d’incontrar sempre lo sguardo, e lo fissò per qualche secondo, come non aveva fatto mai, con una espressione velata di indulgenza, di bontà, di preghiera.

Il giovine restò un momento col viso immobile, nell’atteggiamento di chi senta all’improvviso la voce d’una persona invisibile, da cui gli paia di udir pronunziare il suo nome; poi guardò intorno e tornò a guardar la maestra, che non lo guardava più; e si passò una mano sulla fronte. E da quel punto parve che si destasse in lui un’agitazione nuova, un nuovo ordine di pensieri. I ragazzi ricominciarono a fare il chiasso e gli scherni soliti alla maestra, per offender lui. Egli non vi badò per un po’ di tempo. Ma tutt’a un tratto, avendo udito