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134 emilio salgari


— Gl’indiani!...

— Corpo d’una granata scoppiata!... — esclamò il campione degli uccisori d’uomini. — Che non si possa dormire un solo momento in questo dannato paese? E dire che sognavo di essere alla caccia dei bisonti col mio amico Buffalo Bill!...

«Chi sono dunque questi noiosi che vengono a disturbarmi?

— Gl’indiani!... — ripetè Harry.

— Che il diavolo se li porti tutti nel paradiso del buon Manitou!...

— Sei ben sicuro di averli veduti? — chiese l’indian-agent.

— Sì, alla luce d’un lampo — rispose lo scorridore.

— Molti?

— Devono essere tutti.

— Me l’aspettavo. E tu, Giorgio, hai scoperto nulla?

— Niente. Ci attaccano davanti.

— Hanno ragione. È la tana del grizzly il vero punto d’attacco.

«Siete pronti tutti?

— Tutti — risposero ad una voce Harry, Turner e Giorgio.

— Cerchiamo di decimarli e non sparate che alla luce dei lampi, possibilmente.

— Faremo fuoco solamente a colpo sicuro — rispose Harry.

— Allarghiamo la feritoia — disse Turner, il quale non perdeva un atomo della sua calma meravigliosa. — Spareremo meglio.

Armatosi d’una scure si mise a menare colpi formidabili, aiutato da Giorgio.

Il legno di quei colossi è tutt’altro che duro, sicchè bastarono una ventina di colpi sapientemente vibrati per allargare quella specie di finestra.

Avevano appena riprese le carabine, quando Harry per la seconda volta disse:

— Eccoli: un lampo li ha nuovamente traditi.

— Aprite il fuoco — comandò Turner. — Non li lasciamo troppo avvicinare.

«Spareremo due alla volta.

Due colpi rimbombarono quasi subito. John e Harry bruciavano le loro prime cartucce.

I due spari non furono seguiti da alcun grido. Forse le palle non erano andate perdute, ma gl’indiani si erano lasciati fucilare senza un lamento, per non tradire la loro esatta posizione.

Turner e Giorgio furono lesti a surrogare i loro compagni, i quali ricaricavano precipitosamente le armi, ed a sparare un po’ a casaccio, poichè i lampi erano assai radi.

Per tre o quattro minuti la fucileria lacerò le tenebre senza una risposta da parte del nemico, il quale però continuava la sua marcia silenziosa, protetto dall’oscurità e dagli enormi tronchi dei big-trees.