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la scotennatrice 169


Molte traverse erano cadute lungo il passaggio, svelte certamente dalla furia dell’esplosione.

Un terribile disastro doveva essere piombato su quella miniera, uccidendo chissà quanti lavoratori, poi il fuoco doveva essere scoppiato distruggendo il resto.

Da quanti anni durava l’incendio?

Da molti certamente, poichè gl’indiani, ormai padroni dei Laramie, non avrebbero tollerato degli uomini bianchi sui loro territorî di caccia.

La discesa continuava, sempre ripida, sempre ingombra di rottami d’ogni specie.

Delle rotaie, strappate dalla forza dell’esplosione, si erano contorte in alto, mostrando le loro braccia di ferro spezzate; dei vagoncini capovolti giacevano qua e là; picconi, badili, lampade spezzate si trovavano ad ogni passo.

I quattro avventurieri, non possedendo alcuna arma, si erano affrettati a munirsi di quei formidabili attrezzi che avevano servito ai minatori per sventrare la montagna.

Non valevano certo un winchester nè un rifle, ma in un a corpo a corpo, coi loro poderosi muscoli, potevano aver facilmente ragione sui tomahawaks delle pelli-rosse.

Camminavano già da un paio d’ore, quando Harry, sempre capo-fila, disse, volgendosi verso i compagni:

— Siamo giunti nella rotonda.

— Che cos’è? — chiese Turner.

— La parte centrale della miniera.

— Vi è del fumo?

— Molto.

— Corriamo forse il pericolo di bruciare vivi?

— Questo non lo so.

— Potremo respirare?

— Io lo credo.

— Allora andiamo avanti. Qualche buco lo troveremo per andarcene da questo vulcano che ci arde intorno.

— Si va?... — chiese John.

— Andiamo — rispose Harry, alzando la lampada.

Ripresero la discesa. La galleria era sempre larga e bene lavorata, con numerose impalcature che in certi luoghi però erano state sfondate e strappate dall’esplosione del grisou.

Di quando in quando delle gallerie laterali si aprivano, ma Harry, dopo una breve sosta riprendeva la marcia, dicendo ai compagni:

— Sono chiuse: da quelle non troveremo l’uscita. Andiamo innanzi.

Un’altra ora trascorse, sempre scendendo, poi giunsero in una immensa caverna scavata nella massa carbonifera.

Una distruzione spaventosa era accaduta dentro l’immensa cupola scavata dal paziente e costante lavoro dei minatori.