Pagina:La scotennatrice.djvu/98

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94 emilio salgari

― Finalmente!... — esclamò Turner, tirando un gran respiro. — Potremo far perdere le nostre tracce.

«Credete che siano ancora lontane le pelli-rosse, John?

― I mustani sono splendidi corridori sulla prateria e pessimi invece sulla montagna — rispose l’indian-agent. — Abbiamo una buona ora di vantaggio sui guerrieri di Minnehaha ed i cavalli non la sapranno conquistare così presto, finchè sono costretti ad arrampicare.

― Credo che abbiate ragione, John. Tuttavia non perdiamo tempo e cerchiamo di far sparire le nostre tracce.

Scesero nel cañon, i cui fianchi erano ombreggiati da gruppi di giganteschi mogani e da mangli selvatici carichi di fiori bianchi che esalavano dei profumi acutissimi, e senza perdere tempo a togliersi le scarpe e le uose, entrarono nel torrente le cui acque, quantunque rapidissime, non superavano il mezzo metro.

Dei pesci, specialmente delle grosse trote nere di montagna, che facevano venire l’acquolina in bocca a Giorgio, sfuggivano sotto i loro piedi, guardandosi bene dal lasciarsi prendere, correndo a rifugiarsi sotto le rocce che coprivano la riva. In alto volteggiavano invece dei grossi falchi pescatori, i quali avevano piantati i loro nidi sulle estreme punte dei mogani.

I quattro avventurieri risalirono il creek per una buona mezz’ora, poi presero terra dinanzi ad una ripida scarpata che scalarono non senza fatica.

Al di là ricominciava la gigantesca foresta dei sequoja, sepolta sotto un’ombra così cupa da poter gareggiare vantaggiosamente con quella della famosa Valle dell’Inferno della Selva Nera.

Stavano per rimettersi in marcia, quando John, che guidava il drappello, si fermò di colpo curvandosi verso il suolo che era scoperto di erbe.

— Ah... diavolo!... — brontolò.

— Che cosa avete scoperto? — chiese Turner, armando per ogni buon conto il rifle. — Avete trovato qualche pepita? La mia tasca è pronta a riceverla.

— Altro che pepita!... Di qui è passato, e da poco tempo, poichè le tracce sono freschissime, un grizzly.

— Buon viaggio.

— Adagio, signor mio. Con quei bestioni vi è poco da ridere, e non si affrontano a colpi di coltello.

«Ora, se ci capitasse dinanzi, noi saremmo costretti a servirci dei rifles e gl’indiani saprebbero dove cercarci.

— Non dico di no, e perciò?

John guardò sotto le altissime piante, temendo di veder apparire, da un momento all’altro, il mostruoso animale, poi disse:

— Bah!... Forse a quest’ora si è rimpinzato di pinon ed è già lontano. Andiamo innanzi.