Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/13

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IX

fra essi principalmente la minuta descrizione topografica dei Quartieri e delle Vicinie cittadine. Sotto questa punto di vista, ed anche perchè in molte parti serve a compiere le gravissime lacune colle quali ci giunse quello dei 1248, lo Statuto del 1331 è per noi uno dei più preziosi. — Stabilita qui nel Settembre del 1332 la signoria di Azzone Visconti, si die’ mano tantosto ad una riforma degli Statuti, la quale fu compita l’anno successivo. Però lo Statuto, che porta la data del 1333, più che una compilazione sistematica, come i precedenti, per buona parte non contiene che decreti del Principe, o provvedimenti presi anche dopo quell’anno su varii punti a modificazione di precedenti disposizioni1; merita esame meglio per la storia della nostra legislazione, che non per le notizie attenenti al nostro argomento, le quali vi sono scarsissime. Più importante, sotto questo rispetto, è lo Statuto del 1353, nel quale, salve lievi modificazioni, sui rapporti fra il Comune e le Vicinie troviamo già stabiliti i principii fondamentali accolti nei posteriori Statuti, cioè in quelli del 1391, 1422, 1430, 1453, e da ultimo in quello del 1491, approvato due anni dopo dal Veneto governo, e che fu qui dato alla luce nel 1727.

II. Non avrei però potuto penetrare un po’ addentro nella vita intima delle nostre Vicinie, se non mi

  1. Il Rota (p. 19) dice che questo Statuto fu approvato nel 1335 da Azzone Visconti; ma la lettera 1 Novembre di quell’anno non riguarda che la approvazione di provvedimenti sui rapporti inter debitores et creditores presi dal podestà Bronzino de’ Caimi cum Sapientibus Pergami (fol. 35 v. 37 r.). D’altronde Beccano Beccaria, che podestò nel 1333, avea avuto da Azzone piena balia per la riforma degli Statuti (fol. 32 v.), e l’approvazione era già presupposta in antecedenza.