Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/32

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nella loro ristrettissima cerchia esercitare una sorveglianza assai più attiva, e insieme più equamente distribuire i carichi e meglio restare mallevadrici che niuno vi sfuggisse.

E questo deve essere stato il concetto, che indusse tutte le nostre città ad approfittare di quelle preesistenti divisioni, se forse queste già non s’imposero per natura stessa delle cose, verisimilmente fin dall’epoca in cui la vita comunale stava svolgendosi e preparandosi a quel rigoglio di forze, in cui ci appare nella prima metà del secolo decimosecondo. Tuttavia, almeno per quanto riguarda la nostra città, va notato, che le due divisioni per quartieri e per Vicinati non ponno essersi formate che affatto indipendentemente l’una dall’altra, perchè anche quando nella seconda metà del secolo decimoterzo le Vicinie erano già entrate per tanta parte nell’azienda del Comune, e questo in pari tempo non dovea essersi astenuto da rimaneggiamenti ne’ loro confini per porle meglio in armonia cogli oneri loro addossati, si lasciarono sussistere anomalie, che provano questo fatto. Imperocchè, per non citare che un esempio il più certo, il quartiere interno di S. Alessandro comprendeva interi i due vicinati di S. Salvatore e di S. Giovanni, ma insieme non gli appartenevano che mezzo quello di S. Agata, quasi tutto quello di Arena e per una esigua parte l’altro di S. Matteo1; il che prova che, almeno presso di noi, le Vicinie furono assunte come organi della vita comunale quando già la divisione per Porte era stabilita, ma che insieme esse eb-

  1. Stat. an. 1331 ms. 2 § 27 da cfr. coi §§ 33, 34, 35, 36, 37. V. la carta topografica in fine.