Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/52

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siamo cogliere ancora una ulteriore alterazione avvenuta poco innanzi al 1596, perchè il Capitano Giovanni da Lezze nella sua interessantissima Relazione, che porta la data di quell’anno, annovera egli pure venti Vicinie1, ma da essa comprendiamo, che furono bensì unite in una sola le due Vicinie di San Salvatore e di Antescolis2, ma insieme veniamo a conoscere che fu creata la nuova Vicinanza di Santa Caterina3, la quale per lo avanti non era che una parte dell’altra di S. Alessandro della Croce. E di fronte alla asserzione dei nostri Scrittori del secolo decimosesto e decimosettimo vi sarebbe quasi a dubitare di questo fatto, se in quella Relazione non fosse troppo esplicitamente affermato, che il Borgo di S. Caterina si governava sotto la Vicinanza omonima col mezzo di un Console e di due Sindaci al modo medesimo dell’altre Vicinanze, e che questa pure avea il suo Consorzio con presidenti eletti dall’intera Vicinia; e di fronte a tali indicazioni dobbiamo pienamente accogliere la autorevolissima testimonianza del da Lezze.

Prendendo quindi per base l’ordine con cui sono descritte le nostre Vicinie nello Statuto del 1263, come l’unico in cui si tentò porre in armonia quella enumerazione anche coi confini dei quartieri cittadini, abbiamo il seguente prospetto:

  1. Relaz. del 1596 p. 154 seg. Ms. prezioso fatto copiare negli Archivi Veneti a cura del Senatore G. B. Camozzi-Vertova, che ben comprese non potere la nostra Biblioteca andarne sfornita.
  2. Rel. cit. pp. 155, 189.
  3. Rel. cit. p. 185.