Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/15

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cendiorum excreverunt rudere. In secondo luogo, che parte dello stesso piano debb’essere stato uguagliato dalla parte interna delle mura del medesimo Aureliano colle rovine degli edifizi che ingombravano il luogo, e le vicinanze delle stesse mura, affine di dare a queste una specie di terrapieno. In terzo luogo, che le riempiture del piano fuori delle mura furono dipoi sgombrate dai predetti Arcadio ed Onorio, come notano le parole: egestis immensis ruderibus: le quali non furono rimosse da Aureliano per l’angustia del tempo, come diremo più sotto. E sarà anco meno ripugnante il vedere, che la semplice e povera struttura di questa porta non corrisponda alla magnificenza de’ tempi d’Aureliano, se si considera il breve spazio di sette anni in cui egli resse l’Imperio, occupato sempre in difficilissime guerre; comeppure la grande opera di questo suo vastissimo recinto, munito in gran parte di torri, la quale fu meditata da’ suoi Antecessori, ma da lui solamente intrapresa e ridotta a fine; e che la di lui principal cura fosse di terminarla colla maggior sollecitudine, ergendo le Porte ne’ luoghi opportuni, e forse co’ marmi medesimi di quelle del recinto anteriore, senza badare alla magnificenza che l’agio ed il lusso gli avrebbono potuto somministrare.

19. Porta Maggiore, la quale debb’essere stata fabbricata ed aperta dopo essere rimasa impraticabile l’antecedente Porta chiusa. E ciò per i riflessi che sopra alla chiusa, e non sopra a questa, si legge la surriferita iscrizione di Arcadio ed Onorio; molto più poi che la presente è situata da dieci palmi incirca in piano più alto dell’altra; cosicchè sopravanza in trenta palmi il piano del vicino Condotto antico delle Acque Claudia e Anione nuovo, il quale s’interna colle mura, come si dimostra nella Tav. X di questo Tomo, alla fig. II, appartenente alla porta di S. Lorenzo.

20. Uno degli Avanzi del condotto delle Acque Marcia, Tepula, e Giulia, il quale interseca le mura urbane. Questo andava ad unirsi al restante presso la Porta di S. Lorenzo. Su quest’angolo delle mura e incontro alle medesime sono stati da me osservati due avanzi correspettivi de’ CCXXI, passi di sostruzione che Sesto Giulio Frontino riferisce nel suo Commentario avere avuto il condotto dell’Anione Vecchio, come si legge sotto il § 7 della spiegazione della Tavola Topografica degli Aquedotti in ordine la XXXVIII. di questo Tomo. Per tali io li credo, sì perchè vi si vede il vacuo che dovea servir di speco o sia canale dell’aqua: sì perchè sendo venticinque palmi più alti del piano antico del terreno, non si può supporre che appartenessero a qualche cloaca: sì perchè non potevano appartenere alle altre Acque che passavano in queste vicinanze, e delle quali, rispetto alle condottate per archi, si vede tuttavia l’antico andamento, e rispetto alle sotterranee, che sarebbono l’Appia e ’l ramo dell’Augusta, non si legge presso il riferito Scrittore, nè presso altri, ch’elle avessero veruna sostruzione: sì anche perchè quindi dovea passare l’Anione Vecchio per andar lungo la Speranza Vecchia, come scrive il medesimo Autore. Questi avanzi si dimostrano nella detta Tavola X. alla fig. I.

21. Porta chiusa.

22. Altra Porta parimente chiusa, la di cui maniera ci fa conoscere, ch’ella sia stata fatta posteriormente alla costruzione delle mura.

23. Porta di S. Lorenzo dirimpetto alla porta Inter-aggeres del Circondario anteriore. Per essa entrava l’antica Via Collatina. La sua soglia sta al pari del piano moderno più alto 25 palmi dell’antico, su cui posa un’altro avanzo a lei vicino del succennato condotto dell’Acqua Marcia. La riferita Iscrizione di Arcadio ed Onorio collocata parimente sopr’a questa Porta, ci fa arguire, ch’ella sia d’Aureliano e risarcita dai detti Successori, per le ragioni diffusamente addotte al num. 18 rispetto alla porta chiusa ivi enunziata. La fig. II della Tavola X. anzidetta ci dimostra la forma e la pianta di questa Porta, comeppure il vicino andamento dello stesso Condotto delle Acque Marcia, Tepula, e Giulia, colla pianta della Porta Maggiore, e della chiusa, riferite ai num. 18 e 19. L’andamento poi o sia l’avanzo del Condotto medesimo che si vede dentro la detta Porta di S. Lorenzo, comprende un magnifico monumento de’ rifacimenti de’ rivi delle predette tre Acque, come si dimostra nella Tav. XI. di questo Tomo, alla fig. I., e come apparisce dalle seguenti Iscrizioni, che sono sulla facciata del medesimo monumento.



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