Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/17

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peraltro molto rozze e grossolane. Sotto a' merli inferiori, cioè a quegli di Costantino si vede un'ordine continuato di buchi, dentro dei quali eran piantate altrettante mensole di inarmo, come si comprende da qualche loro avanzo. Queste per avventura dovean sostenere un poggio continuo per comodo dei difensori delle mura.

33. Porta chiusa, parimente di Costantino. Dalle vestigia degli ornamenti che le sono stati tolti sembra essere stata simile all'altra qui sopra descritta.

34. Torri di Belisario di forma bizzarra, corroborate con barbacani, che sembrano essere stati imitati nel baloardo incontro la porla di S. Paolo.

35. Avanzo di un'altro angolo curvilineo del Castro, indicato nella detta Tavola parimente col num. 7.

36. Porticella chiusa, la di cui maniera la fa credere de' tempi di Narsete.

37. Altra porta chiusa.

38. Avanzi di due torri rotonde, fralle quali era parimente altra porta, che sendo stata distrutta, v' è stato tirato da' Sommi Pontefici un muro uguale dall' una all' altra torre, una delle quali si vede essere stata piantata sul masso di un' antico sepolcro. La stessa porta colla descritta al num. 31 , supplivano alla Nomentana del recinto anteriore, loro contrapposta.

39. Porta Pia del tutto moderna, e aperta da' Sommi Pontefici invece dell'anzidetta.

40. Porta Salaria, così detta dall'antica Via Salaria che passava per la medesima. Ella fu collocata da Aureliano incontro alla Porta Collina del recinto anteriore. Fu danneggiata molto da' Barbari, e risarcita poscia da Belisario e da Narsete, de' quali vi si distinguono i ristauri. Il mattonato sopra i di lei stipili supplisce alla mancanza de' travertini dell'arco. Le mura dalla Porta Pia sino a questo patirono molte rovine, e furono perciò risarcite più volle, cioè da Arcadio ed Onorio, dagli anzidetti Capitani, e da' Sommi Pontefici.

41. Torre rotonda, vicino a cui era un'altra porta che da Clemente XI fu investita di nuovo muro, il quale s'innalza sino ad uguagliare il restante delle mura. Di qui sino alla seguente porta Pinciana le mura sono di maniera diversa da quelle d' Aureliano, opera forse di Belisario.

42. Porta Pinciana, ristorata da Costantino, e così detta dalla vicinanza dell' antico palazzo di Pincio senator romano. Ella è costruita di spoglie di altri edifizj, e nel cuneo medio dell'arco ha scolpito il segno della croce. Vi si vedono de' buchi fattivi da' Barbari per tor via i perni che tenevano uniti i corsi delle pietre. La di lei soglia sopravanza molto in altezza il più antico piano di Roma; ma ciò non costa al crederla di Aureliano per le ragioni addotte al num. 18 rispetto ai rialzamenti del piano anche ne' tempi antichi. Per questa porta passava l' antica Via Flaminia, del di cui lastrico si' vede tuttavia poco lungi dalla stessa porta un avanzo, il quale si protrac in lungo tratto per le odierne Vigne, de' Carmelitani Scalzi, de' Gesuiti, e di S. Bernardo, dove la detta via tirando in obliquo, giungeva al Tevere nel luogo dimostrato nella mentovata Tavola degli aquedotti, e passava per il ponte Milvio segnato nella medesima, e di cui benché affatto rovinato si vede nondimeno ne' tempi estivi un avanzo nel Tevere, da me bene osservato e riconosciuto per una delle di lui pile; proseguendo poscia essa via in andamento retto sino alla Torre di Quinto. Gli scrittori moderni suppongono, ch' ella passasse per la porta del Popolo, cognominata da tal supposizione anche Flaminia; e che fosse la medesima che in oggi si protrae sino al Ponte Molle; ma gli scrittori antichi gli convincono di errore. Tacito nel 13 degli annali, raccontando la calunnia inventata da Gratto Liberto contro di Silla, così dice: Pons Milvius in eo tempore Celebris nocturnis illecebris erat: ventitabatque illuc Nero, quo solutius Urbem extra lasciviret. Igilur REGBEDIENTI PER VIAM FLAMINIAM compositas insidias, fatoque evitatas, quoniam DIVERSO ITINERE SALUSTIANOS IN HORTOS REMEAVERIT, auctoremque ejus Syllam ementitur. Dal che si ricava chiaramente, che gli Orti Salustiani doveano essere contermini, o almeno vicini alla Via. Flaminia, giacché si finge, che Nerone ritornandosene per essa, divertisse il viaggio coll' entrare negli stessi orti. Ciò non sarebbe certamente potuto succedere, qualora la Via Flaminia fosse stata la stessa che inoggi