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di questo ponte nel luogo riferito al precedente num. 88, sendo stati da me più volte esaminati, e tentata la loro disposizione nel profondo dell’alveo del fiume, non mi hanno somministrato il minimo indizio di ponte, mentre consistono in una spezie di meta rotonda, ed in un rimasuglio di abitazione che in nessun conto poteano formare le pile di un ponte. Questi avanzi inoggi servono a disporre la corrente del Tevere all’uso degli odierni mollili situati sulle barche.

92. Avanzi di alcuni cunei della circonferenza inferiore del Teatro di Pompeo, da me dimostrati nel Tomo IV alla Tav. XXXVIII, e corrispondenti alla pianta del medesimo teatro, la quale rimane nel frammento dell’antica Icnografia di Roma contrassegnato intorno alla presente Topografia col num. 22. Questi sono di opera reticolata, e rimangono nell’odierno palazzo del duca Grillo a Campo di Fiori, nella bottega del Fornajo alla contrada detta del Paradiso, dell’Oste, e del Cordaruolo ivi vicini, ed in altre botteghe intermedie, prendendo un giro sferico sulla destra fra il detto palazzo, e la piazza de’Satiri.

93. Ponte Sisto fabbricato dal pontefice Sisto IV sulle ruine dell’antico Janiculense.

94. Avanzo dell’interno del Tempio d’Apollo, già aderente al Circo Flaminio. Egli consiste in una porzione di parte sferica, nella quale sono alcune colonne ioniche di mezzo rilievo, che sendo già state consumate dall’incendio, furono dagli antichi rivestite di stucco di ottima maniera. Questo avanzo si vede in un cortiletto de’PP. Somaschi di S. Niccolò a’Cesarini.

95. Avanzo del Portico di Filippo, il quale rimane sulla sinistra della facciata della chiesa di S. Maria in Cacaberis. I moderni scrittori lo suppongono per il Portico di Gneo Ottavio, ma nel rapportarci un passo di Plinio, ove si nota che il Portico di Ottavio corinthia sit appellata a capitulis areis columnarum, smentiscono la loro supposizione, perchè le colonne che inoggi rimangono del Portico in questione, hanno i capitelli dorici di travertino, come dimostro nel Tomo IV alla Tav. XLVI. Che poi un tal Portico sia di Filippo lo dimostrerò nella grande Icnografia di Roma antica che son per dare alla luce.

96. Avanzo, o sia uno de’ cunei del Teatro di Balbo, nella bottega dell’oste situata sotto il palazzo Cenci sulla strada vicina alla porta del Ghetto alla Regola, e precisamente incontro al molino del Tevere. Il monte su di cui è situato lo stesso palazzo, è stato formato dalle rovine del medesimo teatro. Si osservi, che la strada stessa della Regola sembra accennare la circonferenza del di lui andamento, comeppure si vedono in quelle circonvicine botteghe molti pezzi di colonne, capitelli, ed altri ornamenti, i quali doveano appartenere al mentovato teatro.

97. Avanzi del Tempio della Pfetà fabbricato sopra il carcere di Claudio. Questi consistono in alcune colonne di peperino, le quali dimostrano d’ essere state investite di stucco, e rimangano in oggi internate ne’ muri della Chiesa di S. Niccolò in Carcere.

98. Ripa del Tevere di peperino, la quale investe la pila di uno degli archi del Ponte Fabrizio. Questa fu fabbricata da Augusto contemporaneamente al Teatro di Marcello, e in conseguenza posteriormente alla costruzione del ponte, come si nota nel Tomo IV alla Tavola XX.

99. Avanzi del predetto teatro, detto inoggi il Monte Savelli, su de’ quali è situato il Palazzo Orsini. Egli era composto nell’esterno di quattro ordini. I due superiori sono del tutto rovinati. Parte de’ due inferiori che formano i portici d’intorno al teatro, tuttavia esistono, e si vedono fabbricati di grossi travertini. I cunei del medesimo, i quali reggevano i sedili e le scale per uscire ne’ vomitorj, sono d’opera reticolata, e di quando in quando legati da pezzi di peperini. Nella cantina della prossima osteria della Campana si vede l’andito colle porte che conducevano ai vomitorj dell’ordine Equestre. Sotto lo stesso andito rimangono le vie de’ Senatori per passare all’orchestra. Queste vie, come anco le scale de’ cunei e ’l medesimo andito, erano in tal maniera separate e disposte, che niuno degli ordini Senatorio, Equestre, e Plebeo, s’incontravano nell’entrare e uscire; come dimostro nel Tomo IV dalla Tav. XXV sino alla Tav. XXXVII.

100. Avanzo del Portico fabbricato da Augusto in onore di Ottavia sua Sorella, e ristorato