Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/25

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poscia da Settimio Severo, e da Caracalla dagl’incendj sofferti. Questo avanzo abbraccia l’odierna Chiesa di S. Angiolo in Pescheria. I moderni scrittori pretendono, che un tal portico fosse a S. Niccolò in Carcere nel luogo indicato col num. 97, ove ho detto esser l’avanzo del Tempio della Pietà, e suppongono, che l’avanzo presente appartenesse al Tempio o di Bellona, o di Giunone Regina, ma parimente senza veruna ragione fondamentale, e smentendo la loro supposizione, mentre confessilo, secondo gli antichi scrittori, che il detto portico si protraeva vicino al Circo Flaminio. E che ciò sia vero, basta osservare l’incompatibilità di una tal protrazione: imperocché incominciando il portico, com’ essi vogliono, dal predetto num. 97 sino al Circo Flaminio, il qual’era senza controversia situato fra i numeri 94, 95, 101 e 102, bisognerebbe figurarsi che non vi fosse stato il Teatro di Marcello notato col numero 99, nè la rupe Tarpea, nè il Tevere, i quali non lasciavano alcun luogo a sì fatta protrazione, la quale oltre a ciò sarebbe stata piucchè portentosa e sproporzionata. Che poi questo avanzo appartenga al portico, controverso apparisce alla di lui pianta in uno de’ frammenti dell’antica Icnografia di Roma, da me segnato all’intorno della presente Topografia col num. 18; colla qual pianta avendo io confrontato l’avanzo in questione, e l’altro consistente nelle tre colonne indicate col num. 101 susseguente di quest’Indice, ne ho riconosciuta la puntuale correspettiva disposizione nella forma e distanza, la quale mi ha somministrata una soda ragione per credere che l’avanzo presente appartenesse al medesimo portico, come dimostro nel Tomo IV dalla Tav. XXXIX alla XLIV.

101. Tre grandi colonne striate di marmo, le quali formavano uno degli angoli del Pronao del Tempio di Giunone, fabbricato da Metello il Macedonio: come si osserva nel succennato frammento dell’Icnografìa antica di Roma segnato attorno alla presente Topografia col num. 18. Queste colonne rimangono inoggi nelle case dietro la Chiesa di S. Angiolo in Pescheria; e si dimostrano, come ho detto, nelle prenominate Tavole appartenenti al Portico d’Ottavia, e nella XLV loro susseguente.

102. Avanzi della Scuola d’Ottavia, i quali si vedono nel Palazzo Altieri alla piazza Morgana, e nelle cantine del Convento de’ Padri di S. Maria in Campitelli.

103. Avanzi del Portico di Nettuno, su de’ quali è situata la Chiesa e 'l Palazzo di S. Marco.

104. Avanzo de’ pilastri del Portico anteriore agli steccati o septi Giulj, fabbricati di travertini da Lepido, e proporzionati da M. Agrippa, dimostrati nel Tomo IV alla Tav. XLVII, e riconosciuti per essi sul confronto fattone co’frammenti dell’Icnografia antica di Roma, contrassegnati co’numeri 31 e 32 attorno alla presente Topografia. Questi rimangono nelle cantine del Palazzo Panfilj al Corso.

105. Altri avanzi de’medesimi pilastri investiti di tevolozza posteriormente alla loro costruzione. E questi restano sotto la Chiesa di S. Maria in Via Lata.

106. Avanzo di magnifiche scale alle radici del Quirinale, e precisamente nel giardino de' Colonnesi. Per queste si ascendeva ad una magnifica fabbrica d’Elagabalo, congiunta ad un Tempio affatto distrutto, alcuni marmi del quale parimente rimangono nello stesso giardino. Pretendono i moderni scrittori, che questi avanzi appartengano alle Terme di Costantino e di Costanzo per essere state rinvenute le loro statue nel fabbricarsi il Palazzo Rospigliosi. Ma basta a ricrederli l’osservazione de’finissimi materiali che inoggi restano del detto Tempio, come anco la considerazione che le dette statue sono state rinvenute negli scavi fatti nel cortile del predetto Palazzo, luogo molto remoto dai detti avanzi.

107. Avanzi della Casa de’ Cornelj di opera reticolata, nel Palazzo de' Colonnesi sulla piazza della Pilotta.

108. Avanzo di fabbriche sotterranee, spettanti al Campidoglio Vecchio, sulle quali inoggi è situato il Palazzo Grimani a strada Rosella.

109. Avanzi del Portico Miliarense di Aureliano, nella Villa Cesi.

110. Piccolo avanzo delle sostruzioni, o sieno investimenti ch’ erano alle falde del Quirinale per assicurar le mura urbane anteriori al novo circondario d’Aureliano, che