Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/29

Da Wikisource.

nella Tavola degli Acquedotti al num. 2, secondo la relazione di Frontino.

133. Archi del surriferito Condotto delle Acque Claudia e Anione Nuovo nella vigna de’ Padri di S. Croce in Gerusalemme, accanto alle mura urbane, come si dimostra nella predetta Tavola degl’ Acquedotti. Inferiormente a questo numero rimane un bottino con delle fistole, il quale dovea servire per difusione dell’Acqua in servizio de’privati, come narra lo stesso Frontino.

134. Avanzo del Tempio della Speranza Vecchia nella medesima Vigna, segnato nella Tavola degl’Acquedotti in coerenza al Commentario Frontiniano, e dimostrato nella Tav. XVII di questo Tomo, alla fig. I.

135. Avanzi del Sessorio, ove solea trattenersi ed adagiarsi il popolo prima di adunarsi agli spettacoli del vicino Anfiteatro Castrense. Sulle rovine dello stesso Sessorio è stato fabbricato il Chiostro de’medesimi Padri di S. Croce.

136. Avanzo del detto Anfiteatro Castrense già riferito al num. 15.

137. Avanzi delle Terme Severiane nella Vigna delle Monache de’SS. Domenico, e Sisto.

138. Rovine di Camere Sepolcrali di famiglie plebee nella Vigna Passerini.

139. Avanzi di altre Camere Sepolcrali per la strada che conduce alla Porta Latina.

140. Avanzi di altre Camere simili per la strada che conduce alla Porta S. Sebastiano, e confinanti colla Vigna Moroni.

141. Avanzi sepolcrali nella Vigna Casali. Nello scassar questa Vigna furono ritrovati e demoliti molti sepolcri, fra’quali una Camera magnifica da me ritratta nella predetta Tavola XVIII, alla fig. II.

142. Monumento del Condotto arcuato Antoniano, il quale rimane internamente alla Porta S. Sebastiano sull’antica Via Appia, a somiglianza degli altri indicati alle Porte, Maggiore, e di S. Lorenzo, come dimostro nella Tav. XIX di questo Tomo, alla fig. I. Il Condotto prendeva l’acqua del Fonte Antoniniano aggiunto alla Marcia da Caracalla, come si raccoglie dalla di lei iscrizione alla detta Porta di S. Lorenzo, riferita sotto l’antecedente num. 23. Il di lui andamento si vede delineato e destinato nella Tavola degl’Acquedotti. Il Monumento poi di cui ora si tratta , è composto di spoglie di altri edifizj, ed è rimaso imperfetto in alcuni de’ suoi ornamenti. I moderni scrittori lo suppongono per l’Arco di Druso, ma non lo avrebbono supposto tale, qualora avessero osservato nommeno lo speco del Condotto che tuttavia si vede sullo stesso Monumento, quanto l’andamento del Condotto medesimo nel residuo che rimane sull’angolo esterno delle mura urbane, notato parimente col num. 142, e nel susseguente residuo dentro le mura, notalo col num. 145, i quali ne additano la prosecuzione correspettiva. Ed in fatti Niccolò Baglioni Vignajuolo della Casa Casali, nello scasso della vigna ha fatti vedere e tolti via i pilastri degli archi della delta prosecuzione, de’ quali dice rimanere tuttavia gran parie da rimuovere.

143. Avanzi, nella stessa vigna accanto la Porta S. Sebastiano, del Colombajo che si dimostra nella Tavola LV, e LVI del Tomo II.

144. Muri sepolcrali nella Vigna Albanesi. Dalla Vigna del Collegio Clementino sino alla detta Porta furon fatti in varj tempi parecchj scassali, ne’quali si rinvennero degli avanzi di Mausolei, di Camere sepolcrali, e di vie selciale.

145. Avanzi soprindicati del Condotto Antoniniano, il quale portava l’acqua alla Piscina, o fosse tepidario delle Terme di Caracalla. La figura II dell’ anzidetta Tav. XIX di questo Tomo dimostra l’ufizio dello stesso Condotto nelle medesime Terme, come anco la forma del tepidario: il tutto da me ritratto mediante gli scavi fatti da Jacopo Frattoni vignajuolo antecedente all’odierno, detto il Lanajo.

146. Avanzi d’un Colombajo sepolcrale, che ora serve di tinello nella Vigna Cavalieri.

147. Monte Testaccio chiamato da Vittore Doliolo, consistente in un grande ammasso di frantumi di soli testacei; perlochè ha dato soggetto ai moderni Scrittori di quistionar molto sulla di lui costruzione, ed origine. Ma per venirne in certa cognizione, giova l’osservare dalle reliquie delle antiche fabbriche il diverso uso che si faceva di alcuni