Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/36

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Questa serviva d’ingresso nel Campo Celimontano, ove si celebravano l’Equirie di Marte qualora l’escrescenze del Tevere indicavano il Campo Marzio, Nerone fece ricorrer sopr’a questa Fornice la predetta sua arcuazione, come si dimostra nella Tavola XXV di questo Tomo alla fig. I.

211. Altro avanzo degli Archi Neroniani, dimostrato parimente nella detta fig. I della Tavola XXV, ed in cui appariscono le lettere riportate nella summentovata Tavola XLI di questo Tomo alla fig. II. Accanto a questo avanzo se ne vede un’ altro appartenente agli antichi alloggiamenti de’ Pellegrini, e su di cui fu eretta ne’ tempi bassi una fabbrica alla saracinesca.

212. Altri avanzi degli Archi Neroniani, che andavano lungo il Campo Celimontano, e ne’quali appariscono de’ ristauri fatti in diversi tempi. Dalla parte per dove s’entra nel cortile della Chiesa di S. Stefano Rotondo, fra un’arco e l’altro rimane un bottino coll’apertura dello speco che gli dava l’acqua. Questo parimente era uno de’ castelli, i quali, come ho detto di sopra, prendendo parte dell’acqua degli Archi Neroniani la diffondevano per il Celio.

213. Seguono gli avanzi de’ medesimi Archi tra le ville Casali, e Salviati.

214. Tempio di Santo Stefano di forma circolare, come si vede nella predetta Tavola XXV di questo Tomo alla figura II, la quale ne dimostra l’interno, comeppure nella succennata Tavola LXI di questo stesso Tomo al num. 27, la quale dimostra la pianta della di lui primiera forma in cui fu edificato dal Pontefice S. Simplicio l’anno di nostra salute 467, mutata poscia dal Pontefice Niccolò V col demolire il tetto e parte delle pareti che circondavano le colonne del di lui portico, e col fabbricare fra gl’intercolonnj il muro dell’odierna circonferenza esteriore. Tali colonne sendo disuguali nella grandezza, e abbellite di diversi ornamenti, dimostrano di essere spoglie di antichi edifizj. Posano su i di loro capitelli de travertini, in due facce di alcuni de’quali è scolpito il segno della Croce. L’altra circonferenza, clic sostiene i muri primieri dell’interno del Tempio, è composta di colonne di maggior grandezza, le quali posano sopra basi tolte parimente da altri edifizj antichi. I capitelli e l’architrave sono di una maniera molto grossa, e fatti contemporaneamente alla fabbrica del Tempio. I muri non son composti col buon’ ordine costumato dagli Antichi, e i tegoloni che compongono gli archi delle finestre non sono della solita antica grandezza. Ma nondimeno l’aspetto interno di questo Tempio ha un idea della maestà delle fabbriche de’ tempi buoni: lochè mi ha indotto a ritrarne la succennata figura.

215. Avanzi della Casa di Filippo Augusto nelle vigne di S. Ciò. Laterano, Salviati, e Fonseca.

216. Avanzi de’muri laterali del Campo ove si celebravano l’Equirie riferite al precedente num. 120. Questi sono nella vigna confinante colla strada de’ Santi-Quattro.

217. Avanzi delle Terme pubbliche che si suppongono essere state fabbricate da Nerone. L’aver veduto le stanze e i fornelli a uso de’ bagni ne’ cavi de’ fondamenti del Monastero de’ SS. Pietro e Marcellino ultimamente fabbricato, mi fa credere, che questi avanzi appartenghino alle Terme indicateci da Ruffo e Vittore nella seconda Regione.

218. Avanzi della Casa di Marco Aurelio, ove fu ritrovata la di lui Statua equestre, inoggi esistente sulla piazza del Campidoglio. Questi si vedono nelle vigne di S. Gio. Laterano, Mandasi, e Casina.

219. Avanzi, dietro al Battisterio detto di Costantino, della Casa della Famiglia Laterana, la quale occupava una gran parte della odierna Basilica di S. Giovanni. Nel cavarsi i fondamenti della moderna facciata della stessa Basilica si ritrovò una parte di quei della predetta Casa, con delle stanze, de’ labri, e de’ tubi di piombo, appartenenti ai di lei bagni.

220. Battisterio predetto , denominato di Costantino. Questo è fabbrica de’ tempi bassi fatta colle spoglie della detta Casa dentro la di lei antica estensione, e rimodernata da’ Sommi Pontefici.