Pagina:Le antichita Romane (Piranesi)-1.pdf/39

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molto anteriori a Filippo, ma anco perchè le stanze fornicate di quest’ opera la enunziano de’ tempi di Cesare Augusto, ne’ quali furono costituiti i detti alloggiamenti nella III Regione, ove rimangono tali avanzi.

234. Avanzi della Piscina, o sia Tepidario delle Terme di Tito nella vigna de’ PP. di S. Pietro in Vincoli. Egli è composto di due piani, il primo de’ quali è del tutto interrato dal moderno rialzamento del piano di Roma. L’altro superiore, che rimane in gran parte scoperto, e si dimostra nella Tav. XXVII di questo Tomo alla fig. I, è diviso da’ muri, i quali formano nove anditi ampli, che però riempiuti dalle rovine, onde ne restano scoperti sette, detti volgarmente le Sette Salle. Si vedono ne’ muri di uno di questi anditi alcuni spechi, per dove l’aqua del Condotto inoggi rovinato scendeva nel Tepidario, nella guisa che abbiam detto del Tepidario delle Terme di Caracalla. La costruzione del presente edifizio era per quel che si vede di molta consistenza. I muri sono di tevolozza riempiuti di opera incerta, con fodera di grosso lastrico. E osservabile la disposizione delle porte essendo elleno fatte a bella posta alternativamente in luoghi, ove non isminuissero co’loro vacui, e soppravvacui la robustezza de’ muri i quali erano sempre investiti dalle acque. Gli anditi son ricoperti, per attestato del lusso antico, di lastrico lavorato a musaico. Tempo fa nello scassare della detta vigna entrarono i cavatori nel primo piano, e trovarono ne’ di lui muri alcuni condotti e fistole, le quali inducevano l’acqua tepida ne’ bagni.

235. Avanzi della Casa di Tito nella vigna Gualtieri vicina alla predetta de’ Padri di S. Pietro in Vincoli. Questa Casa fu fabbricata prima delle predette Terme, perchè una di lei parte s’interna col loro primo piano, senza uguagliar gli anditi, e i muri delle medesime, come si vedrà nella sotto enunziata figura.

236. Avanzi delle Terme di Tito nelle vigne de’ Canonici Regolari di S. Pietro in Vincoli, Laureti, e Galtieri. Queste Terme si danno in pianta nella fig. II della detta Tav. XXVII. Le linee de’ punti notate sulla Topografia generale indicano gli anditi del primo piano, i quali conducevano ai bagni; lochè si vede con maggior distinzione nella elevazione del loro avanzo alla fig. I della Tav. XXVIII di questo Tomo. Le presenti Terme, col Tepidario, e colla Casa di Tito surriferiti, occupavano certamente una parte degli orti di Mecenate cotanto celebri, ma sinquì incogniti presso i moderni Scrittori in riguardo alla situazione. Per tralasciare tanti e tanti documenti degli Scrittori antichi, co’quali si conclude che il luogo occupato da queste Terme apparteneva agli Orti di Mecenate, basterà riferirne alcuni. Svetonio nella vita di Nerone racconta che questo Imperatore domum a Palatio ESQUILIAS USQUE fecit, quam primo transitoriam, mox incendio absumptam restitutamque, auream nominavit. E Tacito nel XV degli Annali al § 39 parlando di questo incendio, dice: Eo in tempore Nero, Antii agens, non ante in Urbem regressus est, quam domui ejus, qua Palatium, et MÆCENATIS HORTOS continuaverat, ignis propinquaret, etc. Sexto demum die apud imas Esquilias finis incendio factus. Dal detto di Svetonio si raccoglie che la Casa di Nerone si protraeva dal Palatino sino all’ Esquilie, e dall’ altro di Tacito, ch’ ella si estendeva dal Palatino sino agli Orti di Mecenate. Dunque il dire che la Casa di Nerone si protraeva dal Palatino sino all’ Esquilie, oppure dal Palatino sino agli Orti di Mecenate, era la stessa cosa; sicché deve vedersi per quanto tratto si estendesse la medesima Casa sull’ Esquilie, affine di ritrovar gli Orti di Mecenate che l’erano aderenti. La precisione del luogo parimente si deduce dal detto di Svetonio, imperocché dicendo egli: Esquilias usque, s’inferisce che la Casa giungeva soltanto sino all’Esquilie, non già ch’ ella vi si protraesse sopra; ed infatti essendo, secondo Tacito giunto il fuoco sino appiè dell’ Esquilie: apud imas Esquilias; ed avendo, secondo Svetonio consumata del tutto (come spiega la parola absumptam) la Casa transitoria di Nerone; bisogna necessariamente confessare che questa Casa si estendesse soltanto sino alla costa dell’Esquilie, imperocché non sarebbe rimasa consumata del tutto qualora ella si fosse stesa più oltre, ove il fuoco non giunse. Ond’ è ch’ ella fu detta transitoria, come quella che dava il passo dal Palatino all’ Esquilino, occupando fra l’ uno e l’ altro colle lo stretto della valle indicato nella presente Topografia generale col num. 287. Provato adunque che la Casa