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— Non ho nemmeno un centesimo — rispose Pinocchio, tutto mortificato e dolente.
— Male, burattino mio, — replicò l’ortolano. — Se tu non hai nemmeno un centesimo, io non ho nemmeno un dito di latte.
— Pazienza! — disse Pinocchio e fece l’atto di andarsene.
— Aspetta un po’ — disse Giangio. — Fra te e me ci possiamo accomodare. Vuoi adattarti a girare il bindolo?
— Che cos’è il bindolo?
— Gli è quell’ordigno di legno che serve a tirar su l’acqua dalla cisterna per annaffiare gli ortaggi.
— Mi proverò…
— Dunque, tirami su cento secchie d’acqua, e io ti regalerò in compenso un bicchiere di latte.
— Sta bene. —
Giangio condusse il burattino nell’orto e gl’insegnò la maniera di girare il bindolo. Pinocchio si pose subito al lavoro; ma prima di aver tirato su le cento secchie d’acqua, era tutto grondante di sudore dalla testa ai piedi. Una fatica a quel modo non l’aveva durata mai.
— Finora questa fatica di girare il bindolo — disse l’ortolano, — l’ho fatta fare al mio ciuchino; ma oggi quel povero animale è in fin di vita.