Pagina:Le avventure di Pinocchio.djvu/98

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— Mi dispiace, — disse la Civetta — di dover contraddire il Corvo, mio illustre amico e collega; per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero.

— E lei non dice nulla? — domandò la Fata al Grillo-parlante.

— Io dico che il medico prudente, quando non sa quello che dice, la miglior cosa che possa fare, è quella di stare zitto. Del resto quel burattino lì, non m’è fisonomia nuova: io lo conosco da un pezzo! —

Pinocchio, che fin allora era stato immobile come un vero pezzo di legno, ebbe una specie di fremito convulso, che fece scuotere tutto il letto.

— Quel burattino lì — seguitò a dire il Grillo-parlante — è una birba matricolata… —

Pinocchio aprì gli occhi e li richiuse subito.

— È un monellaccio, uno svogliato, un vagabondo... —

Pinocchio si nascose la faccia sotto i lenzuoli.

— Quel burattino lì è un figliuolo disubbidiente, che farà morire di crepacuore il suo povero babbo!… —

A questo punto si sentì nella camera un suono soffocato di pianti e singhiozzi. Figuratevi come