Pagina:Le pitture notabili di Bergamo.djvu/9

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la grande facilità che v’ha di errare in chicchessia nel decidere degli Autori de’ Quadri, ma principalmente ne’ Forestieri, i quali non hanno, nè aver possono quella pratica che hanno i Nazionali, acquistata dallo spesso mirare e rimirare i Quadri de i Suoi, e dal rapporto che senza avvedersene formiam nella mente delle diverse maniere da’ nostri Pittori tenute sì nel disegnare, che nel colorire e vestir le figure. E in fatti si osserva, che gli stessi provetti Pittori, che non sono del Paese, comechè da più lustri vi soggiornino, non hanno quella franchezza di sentenziare intornio alle antiche fatture de’ nostri Pittori che hanno talora i Dilettanti della Patria; perchè il mestiere di questi è d’incessantemente vagheggiare le Pitture, laddove quelli sono più intenti a produrre del proprio, che a contemplare l’altrui.

Questi sono i principali motivi che mi hanno indotto a riformare e ampliare l’Indice uscito in Vicenza, non avendovi compreso nel dilatarne i confini ogni sorta di Pitture, ma soltanto le più pregiate, dalle quali e splendore alla Patria, e utilità alle Belle Arti ne può derivare: non essendo pregio di una Città il possedere un Arsenale di Quadri, nè l’aver avuto, o l’aver tuttavia uno squadron di Pittori, ma il poterne contar alcuni di singolari e distinti. E delle Pitture che io nomino, non ho creduto a proposito di farne una semplice e pura rassegna, da non servire che per gl’Intelligenti e per li consumati Pittori, ma di toccare il merito, se non di ciascuna, almeno delle più, ragguardevoli, acciocchè si apprezzino e si custodiscano da’ Cittadini; e perchè i Giovani che a dipignere imprendono, e che non arrivano a comprendere il migliore, possano con tale aiuto raggiugnerlo.