Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/116

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del Sole, dalla qualità particolare del corpo celeste, che i raggi solari più o men riceve, più o men ripercuote?

E tu, o bellissima Luna, tu ancora, malgrado delle irregolarità, de’ capricci, per dir così, del tuo corso, tanto più grandi, che senti sì fortemente l’attrazion della terra, e quella del Sole ad un tempo, dovesti pur sottometterti finalmente ai calcoli umani, nè già più ti trovi in alcun sito del cielo, che gli uomini prima non sappiati determinarlo. La filosofia par convenire sul tuo conto con la mitologia: ritrosa per lungo tempo ed indocile, fu Newton il vero Endimione, che al fin ti vinse. Ma oggi sei tu forse inerte e agghiacciata, o piena ancora di movimento e di vita? variano, o no, le tue ineguaglianze così nella forma, come nella grandezza loro? s’inganna, o no, chi scorge in te dei vulcani? chi non ti nega un’atmosfera? influisci tu su la nostra, e sul nostro suolo, come dominar sembri sul mare, attraendolo