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le poesie 175
XX.


     Oh, com’è questo ciel, sia tale il core!
E più non ne rannuvoli il sereno
O follía, che par senno, o dolce errore,155
Che offre tazza d’ambrosia, ed è veleno.
Sol chieggo, che alle corte ed ultim’ore,
Quando vien l’anno della vita meno,
Quello almen tra i miei sensi, alle cui porte
Sta l’alma per vedere, io serbi forte.160

XXI.


     Ma s’io, ciò, Sole, ascolta ancor, s’io mai
Alla madre cessar l’omaggio antico
Di rispetto e d’amore, o nel suoi guai
Dovessi un dì non ascoltar l’amico;
Se fosse per levar non finti lai,165
Senza un sospiro mio, l’egro mendico,
O da me in vista nulla men dogliosa
L’orfano per partire, o l’orba sposa;