Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/25

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le prose 9

nel Mondo, gli amici e i parenti si prendono un certo pensiero di noi, ci danno la mano, dirò così, per camminare ne’ sentieri anche men difficili della vita; e intanto noi andiam perdendo la facoltà di muoverci da noi stessi. Solo al contrario e abbandonato a sè medesimo, potrà uno sapere ciò ch’egli vale, ed anche un nuovo vigor morale acquisterà egli; perchè ciò, che sul corpo guasto fa una ragionevole astinenza, la quale lo rinvigorisce, faranno sul cuore, che difficilmente nel Mondo si mantien sano, alcuni mesi di solitudine appunto chiamata dalla savia antichità la dieta dell’anima.

Queste due maniere di vivere sono così diverse, che s’io non temessi ora di parere lodar me stesso, direi che ove l’uom mediocre, e senza virtù può goder nel Mondo di qualche bene, la solitudine al contrario non convien propriamente che ad uno spirito non comune, e ad una conscienza non agitata. Certo parecchi non