Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/252

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236 dissertazione

che tanto ci piace negli edifizj; e considerare, che di quella così nemica non è la natura stessa, che se ne valse nell’opera sua più bella, nella figura dell’uomo. E lasciando anche ciò, perchè, avendo due piaceri, rimaner vorremo con uno solo? Due piaceri che per l’opposizione, in cui son tra loro, s’aguzzano scambievolmente, e del minor de’ quali potrò almeno servirmi per tornagusto. Perchè, godendo delle bellezze naturali, non godrò ancora di veder gli alberi e le acque, di veder la stessa natura dall’uom sottomessa, e a’ suoi capricci ubbidiente, ammirando il poter dell’uomo, e il mio amor proprio rallegrando con tale ammirazione?

Ma comunque possano essere ricevute queste riflessioni, convien confessare, che quando bene l’Inglese giardino non generasse tutto quel diletto e quella maraviglia, che i suoi partigiani promettono, molto volentieri l’uomo vi passeggerà sempre per entro: il che vuolsi attribuire in gran parte a