Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/36

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20 le prose

                                     templa serena,
Despicere nude queas alios, passimque videre
Errare, atque viam palanteis quærere vitæ.
                                                       Lucrezio. l. ii. v. 8.

La casa, ch’io abito, s’appoggia ad una collina, la quale ha il nome di san Leonardo dalla chiesa di questo, ed abitazione già di Monaci Lateranensi, che siede su l’alto. Bella catena di colli dalla parte destra, che dagl’insulti difendono della tramontana: a sinistra, o sia a mezzogiorno, vedesi la città, ed in faccia una pianura vastissima con l’Adige per mezzo che la divide, e montagne azzurre nel fondo, dietro le quali cade il Sole, che a tergo mi sorge. Questi colli parte son coltivati, ed a maraviglia, parte, come petrosi, non possono essere. Quindi varietà di scene; scorgendosi fianchi squarciati dai lavori delle cave, e nude pendici solamente ospitali alle capre, e vicino ridentissime