Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/38

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rietà del salire, e discendere, muove assai meglio la nostra persona. Che se talvolta, lasciando sotto di me le vallette ed i poggi, tento il più erto del monte sino al tuo giogo, o santo Mattia, qual teatro non mi si apre allora, qual sublimità, qual varietà, qual magnificenza? Oltre i molti oggetti nuovi che s’aggiungono ai conosciuti, questi medesimi, più riuniti, vestono apparenze nuove: ma sopra tutto fa stupore veder l’Adige trasformato in alcuni laghetti sparsi qua e là nel gran seno della campagna.

Le passeggiate tra i monti vantano anche questa prerogativa; che non si torna mai per la medesima strada, benchè si torni per la strada medesima, avendo sempre gli angoli delle montagne aspetti diversi: oltre che basta la differente ora dal giorno, basta qualche nuvoletta nel cielo, che ad una porzione de’ raggi del Sole chiuda la via, a generar varietà, e a farci nuovi sembrare gli oggetti ancora più noti. E questo non so se fosse avvertito da Celso, il quale ne