Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/48

Da Wikisource.
32 le prose

de’ sensi, ch’io gusto, benchè scossi molto piacevolmente: ma in quell’odore io veggo come una descrizion compendiosa ed energica di tutte le delizie della campagna. Se qualche mattina il canto degli augelletti più forte del solito mi risveglia, quel ch’io non vorrei che per altra cagione accadesse, non è già quel canto che allora mi piaccia, ma veggo quasi epilogata in esso la piacevol giornata, che passar dovrò. Tanto piace all’anima l’essere avvisata improvvisamente, e d’ogni cosa in un solo istante!

Potrebbon credere alcuni, ch’io, giunto qua, volessi tosto sapere a chi appartenesse l’una o l’altra casa, che mi s’offeriva agli occhi, e questo o quello domandassi delle strade, onde non ismarrirmi nelle mie passeggiate: ch’io desiderassi di conoscer subito la faccia del luogo. Ogni altra cosa più, che questo, io desiderava. Nè Colombo quando scoperse l’America, nè il Capitano Cook, nè alcun altro celebre navigatore al trovare una sconosciuta isola fu così